Spesso ci chiediamo come sia possibile essere volontario oggi, durante l’emergenza Coronavirus, in cui ogni contatto umano rappresenta un rischio.
Daniel Afrim, che vedete in foto, è solo un esempio di come ciò sia possibile.
Daniel ha 24 anni; nasce in Ghana, giunge a Fermo dove viene accolto dapprima nel CAS IL SEMINARIO e poi nel progetto SPRAR ERA DOMANI.
Si diploma alla scuola media, supera l’esame per la patente, prende parte come calciatore al progetto sociale Save the Youth-Montepacini.
Si sposa e si trasferisce a Monte Leone.
Decide di presentarsi alle selezioni del bando Servizio Civile alla Croce Azzurra di Santa Vittoria e a metà Gennaio inizia la sua avventura.
Il suo sorriso, vero, fiero, coraggioso racconta di una scelta consapevole di adesione ad una causa, di un’attenzione reale per gli altri, di una volontà di ferro a sentirsi parte di una comunità.
Daniel è felice di lavorare in squadra, di soccorrere perché fu soccorso, di rispondere alle tante domande che le persone anziane gli rivolgono quando le accompagna alle strutture sanitarie.
Vorrebbe fare di più, essere al fianco dei suoi colleghi nei trasporti straordinari per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
Ma è in servizio solo da alcuni mesi per cui il suo lavoro oggi è soprattutto in sede dove si occupa del controllo delle attrezzature presenti in ambulanza e di quelle in magazzino; effettua tre volte alla settimana i trasporti programmati per persone in dialisi.
Come tanti giovani italiani, Daniel ha scelto di non interrompere il servizio civile, per continuare a dare il proprio contributo.
A lui va il nostro grazie!
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