Quando arrivi in Italia, un Paese lontano migliaia di km dal Mali, mai penseresti di stringere legami così forti da riconoscerli come familiari!
Eppure… dopo 6 mesi di convivenza e altrettanti di amicizia, un tempo necessario per conoscersi e “studiarsi meglio”, per comprendere il carattere e le abitudini di ciascuno, Djibril si è sentito nuovamente a casa!
Stefano e Cinzia hanno rispettato i suoi ritmi, lo hanno lasciato libero di osservare e adattarsi all’ambiente, senza troppe pressioni, rispettandone la personalità riservata.
“Dai il miele a una persona un giorno. E la persona è contenta. Ma domani ci sarà dell’altro miele?”
Già nel giro di un mese i legittimi timori legati alla nuova esperienza erano spariti, una maggiore confidenza, una migliore comunicazione, lati spiritosi e ironici dapprima nascosti si sono svelati da soli.
Oggi a distanza di quasi un anno, che cosa è cambiato?
In realtà poco o forse molto dipende dai punti di vista. Di sicuro le notizie che arrivano dal Mali in questi giorni (vedi approfondimento) sono motivo di apprensione e rinnovano i ricordi della fuga che hanno popolato tante notti insonni e che pian piano sono stati messi da parte.
Nel suo percorso di autonomia Djibril ha conquistato spazi di autonomia e oggi vive insieme ad altri due ragazzi in un appartamento a Fermo.
Riesce a districarsi bene nella gestione della quotidianità: fatta di lavoro, lezioni per la patente, e… parenti!
Cinzia e Stefano sono sempre presenti e disponibili, anche nella fase del lockdown determinante è stata la loro capacità di mantenere forte e vivo il legame.
Altre famiglie e altri ragazzi o ragazze come Djibril possono vivere questa stra-ordinaria esperienza. Tutti i dettagli a questo link
Se vuoi ascoltare questa esperienza raccontata direttamente da Cinzia