A volte ci chiedono: “Che lavoro fai?”
“L’operatore sociale”, rispondiamo.
“Sarebbe?”
“Sarebbe che mi occupo di persone temporaneamente in difficoltà”
“Ah, sei un volontario, bravo!… ma no, dicevo di mestiere…., che lavoro fai?”
“L’operatore sociale”, rispondiamo. E si riparte dal via.
Sarebbe un mestiere che si occupa delle fragilità vecchie e nuove e si fa su mandato pubblico, ossia dell’Ente Locale, insieme ai cittadini e ai volontari.
Nello specifico noi lavoriamo con i rifugiati e i richiedenti asilo, ossia il progetto non è dell’operatore a favore della persona accolta ma viene proposto dal servizio e sviluppato insieme al soggetto.
Un progetto particolarmente riuscito è quello di Yasir, giovane pakistano arrivato in Italia da 3 anni e mezzo. Dopo essere stato in prima accoglienza al “C.A.S. Seminario” ha ottenuto la protezione sussidiaria ed è entrato nel nostro progetto di accoglienza. Il nostro ruolo di accompagnamento lo abbiamo svolto proponendo percorsi, alcuni facoltativi ed altri no, che di volta in volta le persone accolgono con più o meno partecipazione ma sempre con un’adesione a monte e varie riconferme (o problematicità da affrontare) in itinere.
Ha frequentato con grande profitto il corso di italiano L2 (seconda lingua) e dopo un anno circa comprendeva e comunicava molto bene. L’italiano è uno dei percorsi obbligatori che pregiudicano l’ingresso nel progetto di accoglienza; avendo raggiunto un buon livello con l’italiano abbiamo ricostruito il percorso svolto fino a quel momento con gli incontri di orientamento al lavoro e così abbiamo proposto ad un gruppo, di cui Yasir faceva parte, alcune proposte formative.
Un team di operatori si occupa di approfondire quali offerte formative e lavorative siano praticabili nel nostro territorio e in base a quelle si orientano le scelte che vanno dall’agricoltura, alla ristorazione, alla cura della casa e della persona, alla meccanica. Yasir ha partecipato a un corso di formazione di base sulla saldatura che comprendeva nozioni di sicurezza sul lavoro e di teoria, oltre a parecchie ore di laboratorio pratico presso il Centro di Formazione Artigianelli di Fermo (il corso è nato dalla collaborazione con la scuola).
Al termine Yasir, insieme ad Ahmadou, un giovane Guineano, ha iniziato la seconda fase della formazione con un tirocinio presso la “TM Pedane” un’importante azienda di Montegranaro. Un po’ alla volta (e comunque in tempi brevi) Yasir è passato dal ruolo di studente a quello di tirocinante e, infine, di apprendista: infatti oggi ha un contratto di lavoro che gli consente di vivere in autonomia, pagare l’affitto di una casa che ha trovato scorrendo decine di annunci e, tra non molto, accendere un mutuo per l’acquisto di un’auto. Si perché, nel frattempo, ha preso anche la patente di guida.
Non ci resta che farti gli auguri per l’anno nuovo, Yasir e “in bocca al lupo” per la nuova fase di vita che si sta aprendo.