IMPEGNO E SOLIDARIETA’

IMPEGNO E SOLIDARIETA’

Una breve, ma intensa esperienza nel SIPROIMI

Nella seconda metà di Febbraio abbiamo iniziato l’esperienza del servizio civile presso il SIPROIMI (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati) di Fermo con il progetto Va’ dove ti porta il colore.
Iniziare prendendo parte ad una formazione sul tema delle migrazioni è stato tanto illuminante quanto emozionante: un tema caro per alcune di noi perché materia di studio o di attività politica.
L’emozione di lavorare nell’ambito dell’accoglienza dei rifugiati è stata condivisa tra noi fin dal primo caffè insieme.
Il primo giorno di formazione abbiamo seguito una lezione sul tema dell’immigrazione quale forza creativa nei processi globali, e ci siamo sin da subito sentite coinvolte dall’ argomento e vicine a progetti di accoglienza costruiti sull’impegno e sulla solidarietà.
L’avventura di volontariato non poteva iniziare in maniera migliore!

Di fronte all’immensità del fenomeno migratorio e alla gravità di diverse situazioni che si stanno verificando in Europa e nel mondo, quel che speriamo come volontarie, è di supportare i progetti di accoglienza nel territorio fermano, utilizzando le nostre conoscenze e competenze per svolgere al meglio le attività previste, ed impegnandoci affinché l’accoglienza degli ospiti del SIPROIMI sia soprattutto un’esperienza che coinvolga tutti e tutte a livello umano.

E così è stato!

Nelle poche settimane svolte finora di servizio civile, abbiamo affiancato gli operatori nel loro lavoro quotidiano, preso dimestichezza con le prassi di accoglienza e familiarità con documenti e rendicontazioni.
Abbiamo iniziato a relazionarci prima con gli operatori ed operatrici, con cui, abbiamo capito, è necessario coltivare rapporti basati sulla chiarezza e la cooperazione per poter al meglio svolgere un lavoro di gruppo e creare un buon clima con i beneficiari.

Abbiamo poi conosciuto gli ospiti del SIPROIMI: la comunicazione, soprattutto nei primissimi incontri, non è stata semplice per via della lingua… ma quando c’è la volontà di esprimersi si può parlare anche a gesti e la comprensione viene da sé!
Mentre con gli adulti è stato necessario maggior tempo per stabilire un rapporto, con i bambini abbiamo sperimentato che le barriere crollano subito e si crea in maniera immediata e spontanea una relazione basata sui giochi e sulle emozioni.

Nella seconda settimana, infatti, quando è stato decretato che si chiudessero le scuole e gli asili ci siamo prese cura di Stephanie, una dolce e vivace bambina di due anni, mentre la mamma, Blessing, era impegnata in un tirocinio.
Per trascorrere il tempo in casa, già di per sé noioso, ma ancor di più per i bambini, abbiamo organizzato giochi, cantato canzoni dello Zecchino d’oro e creato disegni.
Il primo giorno non è stato facile, perché, come ogni bambina della sua età, le esigenze non aspettano ad esprimersi, perciò alcune volte Stephanie aveva voglia di correre in ogni posto, mentre nei momenti in cui le si proponevano dei giochi aveva solo voglia di dormire.
Nel giro di poco tempo però abbiamo imparato a capirla e le giornate trascorse con lei ci hanno riempito di entusiasmo!

Per ora il servizio civile è stato sospeso per tutelare la salute di noi volontari e volontarie e della comunità  ma sappiamo che ci sarà tanto da fare, per cui appena questa emergenza sarà superata saremo di nuovo pronte a rimboccarci le maniche e metterci a lavoro.

Prisca Santarelli
Giorgia Chiara Di Stefano